Testata link

26.4.13

Uroboros

Il serpente che mangia se stesso.
Ecco il paradosso dello zaino. Uno zaino grande è il viatico per una miserabile escursione, passata a capo chino, con la fronte gocciolante, tenendo il ritmo: passo, passo, respiro, sosta; passo, passo etc. Guardando con occhio vitreo il sentiero a qualche centimetro avanti la punta dei nostri piedi.

Lo zaino grande serve per contenere un attrezzatura altrettanto grande, nel mio caso fu avere già un attrezzatura di ragguardevoli dimensioni a indirizzarmi a uno zaino da lunghi trek. L'occasione era ghiotta, una settimana in trentino, girando per rifugi e bivaccando liberamente. Ora la mia esperienza di montagna fino ad allora era stata essenzialmente quella di vederle dal finestrino di un treno, o di un auto. Insomma tappezzeria, sfondo, secondo piano. L'opportunità richiedeva un necessario investimento, venne immediatamente escluso l'invicta nashville 80 litri che fino ad allora era stato usato solo come borsone definitivo per l'estate.

Troppo grosso, e in effetti benché fosse uno zaino a tutti gli effetti, godeva dello status di borsone, il cui scopo si esauriva dalla macchina all'albero, o la casa di villeggiatura, era escluso che un fisico da lanciatore di coriandoli come il mio potesse in qualche modo trasportarlo per distanze superiori ai 500 metri. La scelta ricadde ancora una volta sull'invicta, e cioè il tahoe 65 litri. Rimanevano solo altri due elementi il sacco letto e la tenda.

Il sacco letto mi venne prestato da un amico, che tragicamente di montagna e di escursionismo in generale ne sapeva ancora meno di me. Dopo avere usato il sacco lo aveva richiuso ancora umido. E dopo un anno me lo prestava. Il sacco aveva le seguenti caratteristiche, era pesante, enorme, e emanava un odore di giornale fradicio. Verde militare. A quanto ne so il negoziante che glielo aveva venduto sosteneva che si nutrisse di chi lo utilizzava e poi tornasse da solo al negozio. Oggi mi viene da ridere a ripensare a quanto fosse grande, enorme da chiuso, grosso modo le dimensioni di un golden retriver, certo aveva un pregio, il mio amico lo aveva pagato niente, e devo ammettere che a 10° in rifugio, vestiti, con il camino acceso, ci si dormiva bene.
Rimetterlo ogni mattina nella sacca di compressione era forse una delle sfide più ardue della giornata, per la cronaca, dal secondo giorno rinunciai a chiuderlo nel sacco, e lo infilavo nello zaino come capitava.

L'ultimo acquisto fu la tenda che cercai scrupolosamente, e di cui mi riprometto di fare una recensione, visto che è ancora in produzione, una due posti, con ingresso indipendente, doppio abside, e abitabilissima. Molto robusta, con falde da pioggia/neve, quasi una 4 stagioni, fu difficile trovarla, voglio ricordare che all'epoca non c'era internet, ed io era un ignorante riguardo ai marchi e alle caratteristiche da valutare. Unico piccolo neo, pesa 3,8 kg per due posti. Però comodissima. Se sopravvivete alla giornata.



Per tornare quindi al tema di inizio, uno zaino grande, è sempre fonte di problemi,sia che lo si prenda per metterci cose grandi che già si possiedono, sia che si desideri utilizzarlo con attrezzatura che ancora non abbiamo.
In linea generale fare lo zaino che sia l'escursione di un giorno o di una settimana richiede un certo grado di autodisciplina per valutare ciò che ci occorre da ciò che potrebbe servirci a ciò che senza ombra di dubbio  non ci servirà mai™.
Ma del grande albero vi parlerò più avanti.

Nessun commento:

Posta un commento